Prima si chiamava panchina, adesso si chiamano titolari. Perché Simeone terza scelta non si può sentire, è offensivo. Perché Lozano è stato pagato 40 milioni e non sarà mai un panchinaro qualsiasi. Perché Oliveira fa il titolare nell’Uruguay e non può essere definito panchinaro, non è giusto. E con questi 3 cambi Spalletti ha vinto la quinta partita di fila in campionato, l’ottava considerando anche la Champions. E tra i panchinari mettiamoci pure Ndombele, pagato 70 milioni due anni fa e Raspadori, sulla carta oggi panchinaro di Osimhen. Ma quale panchinaro!!
Prima si chiamava squadra, oggi si chiama gruppo. Unito, forte, compatto. Il gruppo unito non permette a nessuno di battere tutti i rigori, a prescindere. Oggi gruppo vuol dire che il rigore lo batte Zielinski, poi Osimhen, poi ancora Zielinski, poi Politano. E presto Kvaratskhelia. Il gruppo decide il capitano e non viceversa. Il gruppo è vedere Kvara regalare il gol al compagno o Ostigaard che, alla seconda presenza, urla in faccia ai suoi tifosi dopo il gol di Oliveira.
Prima si chiamava outsider, oggi si chiama squadra da battere. Sì, squadra da battere insieme al Milan. Basta parlare di sogno, lo scudetto deve essere un obiettivo. Perché 9 giornate sono poche ma non pochissime. Quest’anno ci saranno i mondiali e se arriviamo in vetta avremo la possibilità di rigenerarci durante la pausa visto che siamo la squadra con meno calciatori assenti (Kim, Rui, Oliveira, Lozano, Zielinski e forse Anguissa). Ma siamo anche la squadra che gioca meglio e che manda poi calciatori in rete. 2 punti sull’Atalanta che non può essere considerata un avversario. 3 sulla Lazio se vince domani a Firenze e sul Milan, 4 sulla Roma, 8 sull’Inter e 10 sulla Juventus. Ci dovete battere e se non ci riuscite dovete continuare a gufare. Ma dalla prossima, stasera abbiamo vinto noi. Ancora noi, la capolista! Capolista solitaria!