di Tommy Totaro
Soccavo come New York? Sembrerebbe proprio così… almeno per un dettaglio: imponente, luccicante e firmato. Entrambe, infatti, possono vantare un’installazione dell’artista angloindiano Anish Kapoor, uno dei rappresentanti più influenti e significativi dell’arte contemporanea internazionale.
Per Manhattan, nel cuore della “Grande Mela”, lo scultore ha pensato a una versione ridotta del “Cloud Gate” realizzato a Chicago, ribattezzata da qualcuno “Mini Bean” per la somiglianza a un fagiolo. L’opera, dalla superficie riflettente, si trova nella zona di Tribeca, al 56 di Leonard Street e sembra schiacciata dalla Jenga Tower, che la sovrasta.
Per Soccavo, invece, l’artistar ha realizzato su viale Traiano, la seconda uscita della stazione Monte Sant’Angelo della metro Linea 7, anch’essa interamente progettata da Kapoor, che collegherà il centro di Napoli con il Polo universitario di Fuorigrotta, facendo anche da bretella tra Cumana e Circumflegrea. Un’opera, iniziata ben 17 anni fa, che dovrebbe essere finalmente prossima all’apertura, come augurato dallo stesso artista, che a fine giugno ha effettuato, a sorpresa, un sopralluogo in zona per verificare lo stato dei lavori.
In t-shirt, bermuda, sneakers e dotato di caschetto di sicurezza, lo scultore, accompagnato dal suo cagnolino, si è detto contento del fatto che manchi davvero poco all’inaugurazione di una delle sue creazioni più ambiziose. Si parlerebbe al massimo di sei mesi.
Trasportata nottetempo, nel dicembre 2022, grazie alla collaborazione tra Eav, IX Municipalità e polizia municipale, dopo aver soggiornato al lungo in un deposito in Olanda, la mastodontica struttura scultoreo-architettonica in alluminio, montata da Webuild, che fa il paio con quella di Monte Sant’Angelo in acciaio corten, ha preso posto al rione Traiano. Per quanto riguarda la forma, pare che l’artista si sia lasciato ispirare dai concetti di interiorità ed esteriorità con riferimenti al lago d’Averno, citato anche da Dante nella Divina Commedia ed indicato come porta d’accesso agli inferi, con tanto di scale mobili che “accompagnerebbero” i viaggiatori nelle viscere della Terra… ma non mancherebbero attinenze con l’iconico Vesuvio. Una stazione caratterizzata, dunque, da un simbolismo spiccato abbinato, a quanto pare, anche all’idea di un “ritorno” nel grembo materno.
Le premesse, per un’entrata in funzione imminente della Linea 7, a questo punto, sembrano esserci tutte. Non rimane che incrociare le dita ed aspettare.