I suggerimenti della farmacista galenista, Alessandra Sarti
Ammettiamolo, spesso dimentichiamo l’età che avanza e ci concediamo atteggiamenti da ragazzini, come andare in moto senza un abbigliamento adeguato o ci carichiamo in palestra sottoponendo il nostro fisico a sforzi oltre la nostra portata…
Alla lunga le conseguenze dei nostri atteggiamenti errati si fanno sentire e spesso le sofferenze viaggiano lungo il nostro apparato muscolo scheletrico.
Oggi, analizzeremo, come risolvere o controllare con rimedi naturali parte delle infiammazioni che si propongono.
Dalla natura in nostro aiuto giungono per l’occasione, piante o parti di esse come l’arnica montana, l’artiglio del diavolo e il capsicum.
L’Arnica Montana è una pianta erbacea perenne con foglie coriacee e fiori di un bellissimo colore giallo arancio, raccolti in piena fioritura, utilizzati come droga insieme alle radici. Il principio attivo è contenuto nell’olio essenziale, che nei fiori è composto da acidi grassi, idrocarburi paraffinici e terpenici. Sono presenti, inoltre, l’arnicina (alcol triterpenico) e acidi di varia natura.
L’arnica è usata esternamente in tintura diluita o come principio attivo all’interno di creme o gel come antinfiammatorio o antiedemigeno in traumi, distorsioni, ecchimosi e contusioni. Si può formulare in diverse concentrazioni e associare ad altri principi attivi in indicazioni terapeutiche simili. Risulta controindicata in pazienti con insufficienza renale.
L’Artiglio Del Diavolo, invece, è una pianta erbacea perenne caratterizzata da grandi tuberi sferici, ma anche da fiori imbutiformi con frutti duri e spinosi. La parte usata è la radice secondaria. L’azione farmacologica è dovuta ai glucosidi monoterpenici; l’arpagoside (antinfiammatorio analgesico), glucochinine e glucosidi monoterpenici amari. Ha una blanda azione analgesica e permetterebbe di ridurre il consumo di cortisonici. È indicato nelle affezioni reumatiche, nell’artrite, negli stati dolorosi da flogosi e nelle infiammazioni tendinee e muscolari.
Si può assumere sotto forma di decotto oppure in estratto fluido; in capsule invece prevede una dose massima giornaliera di circa 600 800 mg. Risulta controindicato in presenza di ulcere gastriche o disturbi gastroenterici cronici.
E, infine, il Capsicum, una pianta erbacea perenne originaria dell’America Centrale, che produce fiori bianchi e può essere alta fino ad un metro; i cui frutti sono bacche multiformi. La droga è rappresentata dal frutto, che si raccoglie in estate.
I componenti principali sono: capsaicina, carotenoidi, flavonoidi, olio essenziale, proteine, zuccheri e vitamine.
Tra le sue indicazioni terapeutiche è impiegato come uso esterno, nelle giuste dosi, in crema o gel, per i reumatismi e le artriti da solo o in associazione ad altri principi attivi. L’oleoresina di Capsicum è largamente impiegata per i massaggi negli atleti.