A un mese dalla morte di Giovanni Vivenzio , avvenuta dopo un tragico incidente lo scorso 17 aprile, padre Vincenzo Cimarelli celebrerà la messa di suffragio domani sera, alle ore 19, nella chiesa di San Pietro e Paolo di Soccavo
Un momento di preghiera corale e condivisa, per permettere a tutti di ricordare la testimonianza e la figura di Giovanni, definito da tutti “il falco eroe”.
Nel rispetto delle disposizioni anti-contagio, l’accesso è consentito a un numero limitato di persone.
Una grave perdita, per l’Arma, per la città, per il nostro quartiere, ma soprattutto per la sua bella famiglia: la moglie Ketty e le due figlie che, nonostante la disperazione, hanno acconsentito subito all’espianto degli organi. Giovanni, infatti, continuerà a vivere ancora a lungo in 5 persone in attesa di trapianto.
“Te ne sei andato senza lasciarci il tempo di salutarci – ha dichiarato commossa una delle figlie durante i funerali di Stato, celebrati nella basilica di San Francesco di Paola in piazza del Plebiscito, alla presenza dei vertici della polizia e di tanti colleghi -. Mi consola solo sapere che stavi eseguendo il tuo lavoro. Non ero preparata – ha concluso – dovevamo fare ancora tante cose insieme”.
A precedere la cerimonia, la cui omelia è stata affidata a don Tonino Palmese, l’allestimento della camera ardente nella cappella del Policlinico.
Molti gli attestati di stima da parte delle autorità. Dai Presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati, al sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, passando per il Questore di Napoli, Alessandro Giuliano. E, ancora, il capo della Polizia Lamberto Giannini, che ha espresso “Sentimenti di profondo cordoglio e di vicinanza a nome delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, alla moglie e alle figlie del sovrintendente capo”.
E, tantissima, naturalmente, la commozione e l’incredulità anche tra le numerose persone che hanno avuto la fortuna di conoscere Giovanni nel quartiere.
“Lo ricordo in palestra – ha dichiarato un residente della zona -. Era una persona unica, un vero poliziotto, dal fisico atletico. Lo vedevo tutte le mattine”. “Aveva una grande dedizione verso il suo lavoro – ha aggiunto un altro – a cominciare dal suo impegno, che cominciava proprio dalla cura del fisico. La città perde davvero una persona speciale ed un agente esemplare”.
Intanto, Stefano Cascone, il collega che era in moto con Giovanni al momento dell’incidente, è stato ricoverato all’ospedale del Mare per fratture al femore e al bacino. Sottoposto ad intervento chirurgico, si sta riprendendo lentamente.