Intervista al virtuoso fisioterapista made in Soccavo, che collabora con la SSC Napoli
di Tommy Totaro
Soccavo, specie negli ultimi tempi, si ritrova di tanto in tanto protagonista della cronaca riguardo eventi, ammettiamolo, non sempre piacevoli, spingendo chi non è della zona a fare spesso di tutt’erba un fascio. In realtà, il nostro quartiere pullula di persone perbene (la maggioranza ndr) e continua a sfornare eccellenze, che ci invidiano un po’ ovunque. Come nel caso di Vincenzo Longobardo, virtuoso fisioterapista sportivo, in grado di rimettere in senso tanti campioni… Un esempio? Quelli della SSC Napoli.
Vincenzo, partiamo subito in quarta. Come fisioterapista della SSC Napoli sarà, sicuramente, tempestato da persone che le chiedono come stanno i calciatori…
Beh, sì. Il tifoso è tifoso e vorrebbe sapere tutto sui propri beniamini, ma noi siamo professionisti e pertanto dobbiamo rispettare il segreto professionale oltre alla privacy dei nostri pazienti.
Lei è laureato in Scienze Motorie e specializzato in rieducazione posturale e recupero infortuni. Quali sono gli infortuni più frequenti per i quali è dovuto intervenire negli spogliatoi del Napoli?
Nel calcio le problematiche muscolari sono all’ordine del giorno. Quelle articolari, speri che non accadano mai!
L’intervento più complicato?
Il prossimo che tratterò! Comunque, tutti i traumi vengono trattati con la stessa attenzione e dedizione.
E quello di cui è più orgoglioso?
Ogni rientro in campo è carico di adrenalina, preghi per il fischio finale.
Secondo lei, quale marcia in più dovrebbe avere un Fisioterapista Sportivo?
Deve essere veloce e sempre pronto. Veloce nel correre in campo per un pronto intervento al fianco del medico, nel capire cosa è successo, nel fare un bendaggio e nel preparare un atleta all’ingresso in campo. Pronto a correre per qualsiasi evenienza… non esistono giorni di festa nel calcio.
A parte i nostri amatissimi calciatori, ha incontrato e “aggiustato” anche altri campioni?
Oltre alla mia esperienza nel Calcio Napoli, dal 2011 ho avuto il piacere di collaborare con atleti olimpionici vincitori di medaglie d’oro impegnati nella scherma, nel pugilato e nel canottaggio. E, poi, seguo tantissimi giovani dell’atletica leggera.
Gli sportivi che si infortunano, cosa le chiedono più frequentemente?
“Quando potrò ritornare in campo?”.
Sono più prudenti gli atleti o le atlete?
La prudenza è una prerogativa molto soggettiva, a parità di problema muscolare c’è chi si tira subito fuori e chi continua anche se prova dolore. La motivazione fa brutti scherzi! A prescindere dal sesso.
Quali sono gli sport che portano più clienti, quelli più pericolosi?
In Italia siamo malati di calcio, quindi statisticamente i calciatori sono molto frequenti. Subito dopo ci sono i tennisti, Soccavo è una fucina di giovani talenti.
Si può prevenire gli infortuni?
La prevenzione è la vera sfida di un fisioterapista. Non è possibile prevedere quando avverrà un infortunio, ma conosciamo la sua storia clinica; pertanto, va fatto tutto quello che mette in condizione l’atleta di farsi trovare pronto ad ogni singolo gesto o contatto che potrebbe trasformarsi in un trauma.
Quanto è giusto fermarsi per concedere una pausa al proprio corpo?
Il segreto della preparazione non è il carico, tutti sono bravi a somministrare esercizi su esercizi, bensì la capacità di stimolare il sistema muscoloscheletrico senza mandarlo in overtraining e concedendo il giusto tempo di recupero.
Fino a quanto tempo può durare un percorso di riabilitazione?
Dipende dalla diagnosi. Una lesione muscolare può richiedere 3 settimane. Un danno articolare 4. Una frattura anche 3 mesi!
Lei, tra i tanti impegni, collabora anche con lo studio Fisionapoli di via Epomeo. Come riesce a conciliare i suoi tempi con il Calcio Napoli?
Purtroppo, non esistono giornate di 48h!
In più, c’è l’impegno come formatore scientifico per aziende di elettromedicali ed enti di formazione. Come fa?
Probabilmente è il lato più affascinante del mio lavoro. Personalmente cerco di riassumere in maniera semplice concetti che a me sembravano criptici e incomprensibili, facendo esempi e schematizzando. Ringrazio le aziende che mi hanno formato e dato la possibilità di formare a mia volta anche presso atenei universitari. Spero di continuare con progetti sempre più ambiziosi. Work in Progress.
Oltre ad aiutare chi fa sport, lei ne pratica qualcuno?
Sì, nasco cestista, ho avuto anche il piacere di fare il collaboratore e il viceallenatore. Devo ringraziare il mio Mentore e amico Gianni Vivenzio della Green Point, che mi ha cresciuto come cestista e come uomo. I suoi consigli mi riecheggiano sempre nelle orecchie e lui non manca di ricordarmelo!
A quanto pare, è fortissimo anche sui social. Si diverte?
Nasco perito informatico quindi è un mezzo che mi appartiene. Seguo molto i trend del momento e cerco di essere sempre aggiornato.