Ergastolo per Valda, l’assassino di Francesco Pio Maimone. Applauso liberatorio fuori al tribunale dei genitori del 18enne e delle altre vittime innocenti: “Giustizia per i nostri figli. Ragazzi, abbandonate la vita criminale”. Borrelli presente al presidio: “La musica è cambiata. I criminali non la faranno più franca anche se minorenni e gli innocenti non più costretti al silenzio”
È arrivato il momento della verità. È stato condannato all’ergastolo, dalla Corte d’Assise di Napoli (prima sezione, presidente Teresa Annunziata) Francesco Pio Valda per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, il pizzaiolo 18enne ucciso con un colpo di pistola al petto al culmine di una lite alla quale era estraneo, scoppiata per un paio di scarpe sporcate.
“Finalmente, era questa la condanna che attendevamo. Si è fatta giustizia per Pio e per tutte le giovani vittime dei criminali. Nessuno ci ridarà indietro nostro figlio ma questo è un segnale molto importante. Ai giovani diciamo che è arrivato il momento di deporre le armi perché quella del crimine è una scelta di vita che non ha futuro, che non porta da nessuna parte se non in carcere o alla tomba”- sono queste le parole commosse dei genitori del 18enne assassinato che da stamattina, assieme a parenti ed amici, hanno presidiato l’esterno del tribunale per far sentire il proprio grido di appello alla giustizia.
La prima sezione della Corte di Assise di Napoli ha anche condannato Alessandra Clemente, cugina di Valda, a due anni e sei mesi di reclusione; Salvatore Mancini è stato condannato a quattro anni; Giuseppina Niglio, nonna di Valda è stata condannata a quattro anni e sei mesi di reclusione e a una multa di 6mila euro; a Pasquale Saiz, i giudici hanno inflitto quattro anni di carcere. Assoluzione per gli altri imputati dai capi d’accusa che venivano contestati.
Davanti al Tribunale tra gli altri, tra cui altri genitori di giovani vittime innocenti, anche il deputato Francesco Emilio Borrelli, che è stato vicino alla famiglia durante dopo l’omicidio e durante il processo.
“Chi si è sempre schierato dalla parte della feccia, chi ha appoggiato criminali, violenti, assassini e camorristi non può capire il sentimento di liberazione di questi genitori scatenatosi alla delibera della sentenza che è più giusta”- ha commentato Borrelli -“era obbligata, il minimo per garantire il senso di giustizia. L’applauso di chi era fuori al tribunale è il segnale di riscatto, di rinascita, di voglia di continuare a credere nella giustizia, è la cesoia che spezza le catene e libera gli innocenti che ora possono vivere non più nel silenzio obbligato, in un oblio di dolore. Loro ora si riprendono la parola mentre criminali ed assassini devono incappucciarsi per la vergogna e capire che da oggi la musica cambia, non saranno mai più degli intoccabili anche se minorenni.”