di Tommy Totaro
Dal centro storico alla periferia, passando per la “city” e la zona collinare. Mai come in quest’ultimo periodo, a Napoli, la street art – quella bella e ricca di significati – tende a farla da padrona, portando colore e creatività su intere facciate di palazzi, nei vicoletti e in un’infinità di luoghi che richiederebbero, senza alcun dubbio, un po’ più di attenzioni. Nonostante tv e giornali, tendano a puntare i riflettori quasi sempre sugli stessi posti, c’è da dire, però, che pure Soccavo, a questo proposito, non se la passa male.
Forse, non tutti sanno ad esempio, che anche il nostro quartiere ospita alcune opere del noto street artist, Jorit: di cui una, raffigurante il critico d’arte e poeta Achille Bonito Oliva, ben visibile al Rione Traiano, sotto il ponte dell’A56 di via Cassiodoro. Tra l’altro, i sui primi ritratti iperrealistici, per sua stessa ammissione, pare, fossero volti di amici dipinti, diversi anni fa, proprio in questa zona. Un altro suo murale, che ritrae il rapper, dj e writer Ekspo si trova, infatti, nei pressi della Cumana Traiano.
Porta la firma, invece, di Mario “Castì” Farina il gettonatissimo murale, che “illumina” l’esterno di ciò che rimane del Campo Paradiso, dedicato all’indimenticabile Diego Armando Maradona, ritratto con sua figlia Dalma. Sempre al Pibe de Oro è ispirata, in parte, anche una delle coloratissime maxi opere realizzate al Polifunzionale di Soccavo dall’artista Alessandro Ciambrone. La prima, rappresenta il centro storico della città, a voler sottolineare il legame tra periferia e centro urbano, mentre l’altra, come dichiarato al tempo da Ciambrone: “È una visione un po’ ideale di Maradona, dove la trinità, il “santo” si ritrova intorno dieci stelle ovvero dieci scugnizzi napoletani… la città si affaccia sul mare e diventa campo di calcio. A significare che nessuno vince da solo. Non a caso, Diego ha vinto con la città di Napoli”.
Non distante dalle sue opere, sempre su una facciata del centro Polifunzionale, spicca anche il murale di Umberto Koso Lodigiani, dal titolo “Il profumo della mia città”. Protagonisti, simboli indiscussi di Partenope come il sole, il Vesuvio, la maschera di Pulcinella, lo skyline della metropoli e una tazzina di caffè fumante stilizzati. Un progetto di riqualificazione urbana promosso da Lavazza in collaborazione con il Comune di Napoli.
Dovrebbe inaugurare, invece, a breve il primo degli otto grandi mosaici ideati dall’artista made in Soccavo, Luigi Masecchia realizzati esclusivamente con tappi di metallo riciclati, che troverà collocazione in via Piave.