Autore del libro, il naturalista e ornitologo di Soccavo, Rosario Balestrieri

 

“C’era una volta e c’è tutt’ora, dall’altra parte del mondo, precisamente in Australia, il lago Eildon, un punto d’acqua circondato da un immenso territorio selvaggio, abitato da animali insoliti e per molti aspetti straordinari…”. Comincia così l’autentico e sorprendente libro, firmato dal naturalista e ornitologo di Soccavo, Rosario Balestrieri, dal titolo “Il Cuore sul Lago”. Una favola, appena pubblicata, adatta a bambini dagli 8 agli 80 anni, scaricabile gratuitamente cliccando QUI

Un bel progetto, diviso in due parti: un racconto seguito da un ampio approfondimento scientifico–divulgativo corredato da tutte le fonti bibliografiche legate alla tematica trattata nel volume con prefazione affidata alla professoressa, Lucia Francesca Menna. Una storia delicata ed avvincente al tempo stesso, scorrevole e ricca di informazioni interessanti.

La favola è ispirata ad un particolare comportamento riscontrabile in più specie animali in natura: l’omogenitorialità. Famosa è quella dei Pinguini, in cui spesso sono due maschi ad allevare la prole e quella degli Albatros, in cui invece sono molto diffuse le coppie di femmine, che si prendono cura dei piccoli. La storia raccontata nel “Il Cuore sul Lago” è ambientata in Australia e, fra canguri e coccodrilli, parla di una specie meno famosa in cui si osserva l’omogenitorialità: il Cigno Nero.
La “morale” della favola si focalizza fortemente sui temi dell’adozione e del riconoscimento delle coppie di fatto e gli argomenti vengono trattati con estrema delicatezza e sensibilità, offrendo spunti di riflessione all’interno di una storia dinamica di sopravvivenza di una particolare famiglia di cigni.

Quanto descritto nel racconto è, infatti, la versione romanzata di un comportamento realmente osservabile in natura nel cigno nero ovvero la cooperazione fra maschi nell’allevamento della prole.

“Nei cigni neri – si legge nel libro – il 13-20% di una popolazione in media è com­posta da coppie costituite da due maschi: le coppie omo­sessuali, tuttavia, di norma prevedono l’interazione con una femmina per breve durata, il tempo necessario a fecondare e deporre le uova, che successivamente vengono gestite dai due maschi, che le covano fino alla schiusa dei piccoli che poi accudiscono fino all’involo”.

Il progetto, dedicato alle vittime dell’omofobia e di qualsiasi altra forma di discriminazione dettata dall’ignoranza e dalla paura del diverso, è stato realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Veterinaria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” ed è patrocinato dall’Assessorato delle Pari Opportunità del Comune di Napoli e dal Centro d’Ateneo dei Servizi per l’Inclusione Attiva e Partecipata degli Studenti della Federico II.

 

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