Oltre a piatti, tazze e piastrelle, il laboratorio “sforna” anche deliziose bomboniere

 

di Francesca Attanasio

 

Miele e ceramica: un connubio vincente. Sono trascorsi già tre mesi, da quando la giovane oratoriana, Chiara Selvaggi ha firmato il suo primo contratto, iniziando a lavorare presso la Fondazione Regina Pacis di Quarto. È entrata pian piano, con la produzione di miele biologico e, poi, si è ritrovata nel laboratorio di ceramica per la realizzazione di manufatti artigianali.

“Quando mi è stato chiesto di partecipare al laboratorio – racconta Chiara – ho accettato subito senza pensarci due volte”.

L’esperienza della ventenne ha preso il via col decoro e la rifinitura di mattonelle, attività che afferma essere bella, ma difficile: “Con il passare dei giorni – continua la nostra oratoriana – ho imparato a dosare anche i colori, tecnica sicuramente non facile, visto che ogni oggetto dipinto a mano ha una sua intensità e bisogna fare molta attenzione. Dopo aver familiarizzato con il colore, ho iniziato a lavorare anche l’argilla, sia bianca che rossa, creando campanelle, calamite ed altri oggetti. È un procedimento lungo, più che complesso, perché si parte col tagliare la quantità di argilla necessaria, per passare a un macchinario chiamato “sfogliatrice”, che consente di raggiungere la dimensione giusta. La lavorazione continua, poi, sul banco da lavoro per dare all’oggetto la forma voluta”.

Chiara ci svela anche un segreto: “Una cosa importante – rivela – è avere sempre a portata di mano una ciotola con l’acqua e una spugna, perché l’argilla deve essere sempre bagnata… non deve seccare. Quindi, una volta lavorata, si rifinisce con la spugna e si lascia riposare ben coperta dalla pellicola”.

Dopo il riposo, il prodotto passa nello smalto o nella cristallina, per ottenere l’effetto lucido. Successivamente, si pulisce con una grossa spugna e si ripone su delle tavole. Una volta asciugato, si inforna. Il forno arriva ad alte temperature, fino a 1000 gradi, e in base all’oggetto o al tipo di smaltatura, si può decidere se effettuare una o più cotture. Dopo la decorazione, il manufatto sarà pronto per essere confezionato. Il laboratorio di ceramica, guidato da Susi Carandente, “sforna”, infatti, bomboniere molto richieste per matrimoni, comunioni e battesimi, personalizzate e non. Piatti, tazze, piastrelle, coppette e calamite. Insomma, ce n’è per tutti i gusti! E a proposito di gusti, Chiara e i ragazzi della Fondazione, confezionano anche bomboniere all’insegna di miele, marmellate e confetture biologiche.

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