A firmarlo, Massimiliano Maiorano de “La Forneria”
di Tommy Totaro
Si fa presto a dire Panettone, ma sono davvero pochi i Maestri in grado di sfornare capolavori capaci di appagare tutti i sensi interessati. Massimiliano Maiorano è uno di questi: un vero artista “made in Pianura”, le cui specialità da anni continuano a collezionare riconoscimenti e consensi da parte di ghiottoni ed addetti ai lavori provenienti da ogni angolo del globo. Non è un caso, dunque, se il suo Panettone tradizionale ha già portato a casa, pardon, in forneria, due medaglie d’oro e il profumatissimo Mandarello, una d’argento. Il segreto della loro bontà? A svelarlo è lo stesso Maiorano: “Sta, sicuramente, nella gestione del lievito madre, due volte al giorno per tutto l’anno, ma anche nella scelta accurata delle materie prime. E, poi, c’è un ingrediente fondamentale: la passione per i lievitati, che in me è nata ormai oltre 10 anni fa e non accenna a placarsi, anzi, continuo ad alimentarla con percorsi formativi, confronti con tanti Maestri e colleghi e ore ed ore a far prove nella mia forneria di via Giorgio dei Grassi 32”. È qui che prendono forma e sapore squisiti Panettoni declinati in ben dieci versioni diverse. Ai due pluripremiati, si aggiungono, infatti, Perla nera, Pan dei Re, Tre cioccolato e i gusti albicocche e pasta di mandorle, pistacchio, limoncello, frutti di bosco e caffè. E all’appello non manca il pandoro, anche quest’ultimo, da leccarsi i baffi. Ma le delizie firmate Maiorano per le festività natalizie, non si fermano certo qua. In questi giorni, nel suo “quartier generale”, “La Forneria”, Massimiliano crea, difatti, senza sosta anche fragranti roccocò, struffoli, cassate, pastiere e pizze dolci. Opere d’arte tutte da assaporare legate alla tradizione, cui rimane difficile rinunciare anche se si è a dieta. E che dire del Chianurotto, piccola delizia a base di pasta frolla, crema amarena e pan di Spagna allo Strega, che Maiorano ha dedicato alla sua Pianura? Una gioia per il palato da godersi “four season”.
Un uomo d’oro in tutti i sensi, Massimiliano Maiorano, che a dieci anni sapeva già come muoversi in panetteria e a diciassette, rimasto orfano di padre, si è rimboccato le maniche per aiutare la famiglia. Anche se toccherà aspettare il 2006 per coronare il sogno di aprire un’attività tutta sua insieme alla moglie. Un “regno” – prossimo al restyling, con introduzione del settore pasticceria – caratterizzato da profumi inebrianti, che oggi coinvolge direttamente o indirettamente anche i suoi tre figli: “Giorgio, che fa parte dell’Accademia dei maestri del lievito madre, come me, al mio fianco giorno e notte – spiega orgoglioso Massimiliano -, mentre per quanto riguarda Carmen e Laura, una frequenta l’Università portando avanti studi, comunque, attinenti alla nostra impresa, e l’altra, la più piccola sembra già amare, e non poco, il mestiere”.