Fabio Cannavaro acquista il campo di allenamento del Napoli di Maradona per farne un Academy calcistica

di Tommy Totaro

Inaugurato nel 1975 il complesso dovrebbe essere destinato ai ragazzi che vogliono fare sport. Alla morte del Pibe, si è trasformato un tempio laico in memoria del campione. Ma il degrado l’ha sempre vinta.

Spesso, quando c’è, viaggia in coppia la notizia. C’è quella buona e quella cattiva. Nel destino del Centro Paradiso, esse si sono alternate nel tempo, anche con un certo equilibrio. È il 1975, il capitano degli Azzurri era Antonio Iuliano, e il bello doveva ancora arrivare. Saranno gli anni di Diego Armando Maradona, quelli d’oro. Ma, nel ritmo di alternanza buone/cattive, presto arriveranno le notizie nefaste. C’è il fallimento della società e l’inizio dello stato di abbandono. Anni di inarrestabile degrado finiranno per cancellare quelli dei fasti. In via Vicinale Paradiso a Soccavo, c’è solo il fantasma di quel luogo meraviglioso che accolse campioni e tifosi, giornalisti e procuratori, personalità e scolaresche. Tre palazzine, con uffici, spogliatoi e camerate, a rischio crollo. Un campo di calcio ricoperto da erbacce.

Ma, ricordate? C’è, per fortuna, l’alternanza tra bene e male, vivaddio! Adesso è il momento delle buone notizie: a quasi vent’anni di distanza dalla chiusura, l’impianto è stato rilevato dalla società che fa capo a Fabio Cannavaro, cresciuto proprio su quel campo. È sua la battuta: “Adesso le porte del Centro Paradiso si riapriranno”. Per il capitano della Nazionale campione del mondo nel 2006, il campo dovrebbe essere destinato ad ospitare un Academy calcistica per i ragazzi di Napoli e, soprattutto, del quartiere.

Da anni si ripetevano appelli agli imprenditori della città. A un certo punto era sembrato possibile che stesse per nascere una cordata di volenterosi ma, ricordate l’alternanza?, non se ne è fatto niente. C’è chi ha proposto di farne un centro di eventi, chi un centro medico-sanitario. Nacque, dal desiderio di recuperare la struttura, addirittura un’associazione ad hoc, formata da giovani di Soccavo. Il nome scelto, non a caso, era Centro Paradiso. Il progetto prevedeva un azionariato popolare per raccogliere i fondi necessari per ristrutturare edificio e campo sportivo. Un sogno rimasto tale.

Al momento, sul futuro del Centro Paradiso è calato un silenzio che non fa troppo piacere. Si dice che Cannavaro stia lavorando al restyling in collaborazione col Comune di Napoli, si dice che il luogo sia destinato a diventare una tappa del turismo sportivo. Non è da escludere che per le iniziative sociali venga coinvolta anche la fondazione Cannavaro-Ferrara. L’ultimo sopralluogo nel giorno di Napoli-Barcellona. Con Cannavaro c’era anche il suo legale di fiducia Claudio Minghetti; anticipati i due di alcuni giorni da una visita nientemeno che del ministro dello Sport Andrea Abodi, il quale ha ricordato quando ci veniva come manager di Media Partners per incontrare Corrado Ferlaino e suo figlio Luca. Come mai li ha nominati: che dietro si nasconda un loro coinvolgimento? Chissà? Buone notizie, insomma ma, a far paura c’è sempre la famigerata “alternanza”. Speriamo bene.

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