di Francesca Attanasio
Ha preso il via, sabato 2 ottobre, il nuovo anno oratoriano all’insegna di tante novità. Prima fra tutte, la collaborazione con il 33° Circolo didattico “Risorgimento”.
Per mantenere i numeri degli iscritti degli anni passati, rispettando le norme anti Covid, il plesso scolastico, nella persona della dottoressa Valeria Limongelli, dirigente del plesso, ha concesso la possibilità di usufruire del teatro dell’istituto, di due ambienti antistanti e del forno per la ceramica. Il sabato pomeriggio, difatti, i laboratori di teatro, ballo e ceramica, si terranno a scuola. La dirigente tiene a sottolineare che questa collaborazione tra chiesa e scuola non è legata al momento, ma che si tratta di un rapporto duraturo: “La collaborazione con l’oratorio e con don Enzo – spiega la Limongelli – non nasce oggi, ma si è consolidata e rafforzata nel tempo. La scelta di cooperare, si deve a diverse considerazioni. Innanzitutto, l’oratorio, come la scuola, rappresentano i pochi luoghi in cui i bambini possono vivere momenti di socialità ed amicizia leale. Spazi – continua la dirigente del 33° circolo didattico – dove possono crescere e formarsi secondo un orizzonte di valori, che non sia quello dettato dalle leggi del mercato o dei social, ma che riguardano la persona in generale, che danno senso alla vita illuminando il nostro agire e i rapporti con le altre persone”.
La dirigente Limongelli ricorda anche che nel tempo ha avuto modo di vedere come don Enzo, i suoi collaboratori e l’oratorio tutto, si sono comportati e ciò che hanno realizzato in questi anni: “La mia stima nei loro confronti è grande. Ho avuto modo di vedere come l’oratorio e la chiesa siano diventati un punto di riferimento per le famiglie. La comunità si è ritrovata, racchiusa intorno alla figura di don Enzo e dei suoi collaboratori senza chiudersi mai, anzi, offrendo una sponda per tutti coloro che ne avessero bisogno”. La Limongelli aggiunge anche un terzo motivo determinante per questa collaborazione: “Un bambino non può crescere bene se è affidato esclusivamente alle cure dei genitori, che possono essere i migliori del mondo o in difficoltà, ma sia nell’uno che nell’altro caso, hanno bisogno di tutti. Come dicono gli africani, per far crescere bene un bambino, serve l’intero villaggio”. Ecco, dunque in sintesi l’idea di rete della dirigente scolastica, che in realtà è in linea con quella dell’intero oratorio.
E novità anche in ambito laboratoriale: ai laboratori di servizio, coro e ministranti, si aggiungono quelli ludici, di cucina, pizzeria, estetica, chitarra, ballo e teatro. E, ancora, al mattino, laboratorio di video maker per i giovani del biennio e di pomeriggio, quello di ceramica per i ragazzi di elementari e medie.
Per quanto riguarda la formazione, c’è in programma un interessante progetto di crescita personale, che tocca 4 ambiti: costituzione e dinamiche del gruppo, fede e affettività e sessualità. Quattro campi collegati tra loro, che toccano temi attuali e moderni. Proprio per questo, intenzionati a coinvolgere in prima persona anche i genitori, quest’anno si è pensato ad un progetto di affettività e sessualità rivolto proprio a loro, spesso inconsapevoli e talvolta impreparati in merito alle tematiche da trattare con i propri figli. Sette, gli incontri previsti, uno al mese della durata di circa due ore ciascuno. Si partirà dal concetto di sessualità, fino a comprendere le relazioni socio-affettive.