La dottoressa Stefania Acampora, biologo nutrizionista, ci dà i consigli giusti per cominciare una regime alimentare in qualsiasi momento. Subito, oppure dopo le abbuffate natalizie. Comunque, volendosi bene
Che cosa si intende per dieta, dottoressa?
Dieta non è l’ultima tendenza di moda da seguire o un regime alimentare da improvvisare. E’, bensì un abito sartoriale da modellare con il piano di educazione alimentare che deve vestire come un abito cucito addosso. Infatti, ogni individuo ha caratteristiche strutturali fisiche diverse e deve seguire un programma alimentare personalizzato.
E’ vero che perdere velocemente chili significa riacquistarli tutti?
Seguire una dieta che consente di perdere peso in breve, fa correre il rischio di rimetterli con la stessa velocità. E’ universalmente riconosciuto che si può perdere massa muscolare e rallentare il metabolismo.
Qual è il suo metodo?
Io propongo un nuovo stile alimentare che può distribuirsi almeno in 5 pasti giornalieri. Con la possibilità, in alcuni casi di arrivare a 8. Si inizia dal momento dell’acquisto degli alimenti e si prosegue con il consumo. Propongo una tavola emozionalmente imbandita, con i colori e i profumi dell’orto. Inoltre, è suggerito il consumo di frutta e verdure colorate, ricche di vitamine, minerali essenziali, antiossidanti protettivi e antinvecchiamento, di fibre che aiutano la digestione e favoriscono la moltiplicazione della flora batterica intestinale.
Un regime alimentare soprattutto sano?
Propongo una diversa alimentazione che mantiene l’organismo sano, prevenendo numerose patologie cardiovascolari e neurodegenerative, regalando una lunga aspettativa di vita. Di più, questi alimenti , contengono poche calorie e favoriscono il senso di sazietà.
Dieta significa rinunciare al piacere della tavola?
Al contrario. Il cibo assume il ruolo prioritario e per tanto bisogna regalarsi continue emozioni per gratificarsi. La nostra capacità di gestire le emozioni, passa anche attraverso il nostro comportamento alimentare, non a caso la difficoltà a gestire i vissuti di frustrazione e sofferenza è uno dei fattori alla base dello sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare. Per questo, il rapporto tra emozioni e cibo deve essere in equilibrio costante. Il nostro modo di mangiare influisce sullo stato emotivo, il nostro stato emotivo influisce sul modo di mangiare.
C’è poi il fattore estetico?
Assumere cibi, selezionarli, privarsene, prepararli sono atti pieni di significato. Cosi come l’investimento sull’immagine corporea. Tutto parte dal rapporto con la cultura sociale che invita a sviluppare un determinato rapporto con l’alimentazione. Un programma alimentare funziona, invece, quando c’è motivazione e determinazione a raggiungere gli obiettivi previsti. Bisogna Amarsi, modellarsi come il fiume modella le sponde ed esse lo guidano al mare.