Antonio Luongo: “L’accesso ai fondi del governo non ha avuto seguito“.  Abbiamo fatto il punto della situazione con l’ex consigliere comunale

di Ginevra De Matteis

Il teatro/cinema che si trova all’interno della struttura polifunzionale del rione Traiano-Soccavo, sita in via Appio Claudio, non è mai stato completato. L’intera opera, costruita nel 1975, ben 43 anni fa, risulta operativa solo in alcune parti, mentre altre sono rimaste in una situazione di stallo, a partire proprio dal teatro/cinema da 400 posti a sedere che non è mai stato aperto al pubblico.

 

Abbiamo raggiunto telefonicamente Antonio Luongo, ex consigliere comunale della Municipalità che si è occupato “da vicino” del polifunzionale di Soccavo e del citato cinema/teatro, in particolare.

 

“Innanzitutto posso dire che tutte le attività, gli interventi e gli affidamenti che riguardano il polifunzionale sono a carico del comune centrale. Dunque, ogni iniziativa spetta a quest’ultimo. Per quanto riguarda il teatro – racconta – si tratta di una struttura sita al terzo piano, ultimo livello del corpo centrale che non è mai stata finita da quando è nato il polifunzionale. Quando ero consigliere, cioè fino al 2016, ho lavorato affinchè la struttura raggiungesse la sua piena operatività. Tenga conto che in quell’anno, il polifunzionale ha raggiunto una funzionalità del 70%. La delibera di cui mi occupai prevedeva la partecipazione ad un bando di governo. In quell’occasione era prevista inoltre la realizzazione, in esterno, alle spalle del polifunzionale, di una pista da skateboard, sport praticato dai giovani del quartiere e che sicuramente ne avrebbe incontrato i favori, in modo da integrare le attività del posto. Ma poi non c’è stato seguito a quella mia iniziativa.

 

 

Il tentativo di Luongo di scrivere la parola fine a questa situazione di empasse, prevedeva l’accesso ai cosiddetti contributi messi a disposizione dalla presidenza del consiglio dei ministri tramite il “Piano Nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate“. Il fondo da 2 milioni di euro sarebbe stato fondamentale per il completamento dell’opera e per regalare, finalmente, agli abitanti della zona un teatro civico al servizio di tutti. A tal fine, era stato nominato anche un Responsabile unico del procedimento che era stato autorizzato a raccogliere la documentazione necessaria alla predisposizione del progetto che era stato anche approvato dalla giunta comunale del sindaco De Magistris.

 

Per la precisione, la proposta di delibera era la numero 777 del 25 novembre 2015, ad oggetto “Progetto Napoli Città Giovane – completamento delle opere di recupero del Centro Polifunzionale giovane di Soccavo di proprietà comunale con la realizzazione del teatro da 400 posti e un’offerta integrata di servizi sociali e di promozione di attività culturali ideati e realizzati da giovani cittadini e volti a stimolare l’insediamento di nuove attività imprenditoriali giovanili.

 

Attualmente nel polifunzionale è operativa la cosiddetta torre dei giovani, dove si svolgono diversi tipi di attività culturali e ricreative, (solo per fare un esempio, è attiva una libreria con volumi consultabili gratuitamente), mentre l’altra torre non è ancora entrata in attività: dovrebbe ospitare, tra le altre cose, una tenenza dei carabinieri. Qui sono stati realizzati 12 alloggi e garages per automezzi di servizio ai militari.

 

Ma non sono solo queste parti a versare in una situazione di stallo. Anche l’esterno giace nell’abbandono. Le erbacce hanno invaso la zona dell’ingresso da Viale Traiano, dove il vialetto con le alte palme risulta trascurato. Senza contare la zona di capestio laterale dove doveva nascere la citata pista da skateboard, di cui ci raccontava Luongo, che non è mai stata realizzata.

 

All’epoca – conclude l’ex consigliere – furono stanziati sui 15/20 milioni di lire. Poi dopo il terremoto dell’80, ci fu la necessità di un adeguamento sismico dell’intera struttura. A conti fatti, anche se si partisse domani, ci vorrebbero da un anno a 16 mesi per il completamento e l’inaugurazione totale dell’opera.

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