“… Forse è proprio

nu mistero

o forse è

n’affare ‘e Stato.

Ma si almeno, si almeno  

uno e vuie ‘o sa, m’o dicesse

sotto via Giustiniano che ce stà?…”

 

di Tommy Totaro

 

Prendendo in prestito un noto brano di Edoardo Bennato e dei Blue Stuff e sostituendo semplicemente il nome della strada, sembrerebbe essere questo il “ritornello” più gettonato di questa calda Estate “made in Soccavo”.

Tutto ha avuto inizio in via Giustiniano, all’altezza della fermata Piave della Cumana, lo scorso 20 giugno, quando, durante lavori effettuati dall’Abc – l’azienda speciale cui compete la gestione dell’acqua nel Comune di Napoli, i tecnici coinvolti non hanno notato qualcosa di insolito. Con grande stupore da parte dei presenti, da sotto il manto stradale sarebbero emersi, infatti, resti di un’antica tomba, molto probabilmente risalente all’epoca romana.

Immediato, il passaparola, che ha richiamato in zona, in men che non si dica, tanti curiosi ed alcuni esperti per effettuare un sopralluogo e le prime valutazioni.

Inutile, sottolineare, che l’area transennata ha immediatamente mandato il traffico in tilt, costringendo a chiudere in fretta la parte interessata, con la promessa però di tornare quanto prima per effettuare rilievi più approfonditi.

I dubbi, certo, non mancano. Anche se ad una prima osservazione in loco, c’è chi, come il giornalista esperto de “Il Mattino”, Antonio Cangiano ha avanzato l’ipotesi di un’inumazione a cassa laterizia ovvero la tipologia più diffusa nell’età tardoantica, e aggiunge: “Con molta probabilità, la tomba non è isolata, ma potrebbe far parte di un’area funeraria più ampia”.

A metà luglio, come da previsione, il tratto è stato riaperto per approfondimenti alla presenza di un’archeologa, per avere qualche certezza in più in merito a ciò che si celerebbe sotto il manto stradale.

“A mio avviso – ha dichiarato il consigliere della IX Municipalità, Massimo Curcio – se dagli scavi emergesse davvero qualcosa di interessante, visto che l’area in questione si trova sotto al marciapiede e non al centro della carreggiata, si potrebbe pensare di valorizzare il tutto rendendo visibile la tomba dall’alto, grazie a una teca trasparente e calpestabile, che non recherebbe danni né ai passanti né agli automobilisti. Anzi. Potrebbe portare anche turisti amanti della storia, nel nostro quartiere”.

Nel caso venisse confermata la presenza della tomba, quest’ultima testimonierebbe, ancora una volta, la frequentazione nell’antichità di un gruppo piuttosto vivace ed attivo di romani in zona. Come “ricordato “dal Colombarium di via Pigna, tra Soccavo e il Vomero, struttura funeraria atta ad ospitare le urne cinerarie dei defunti, risalente al II secolo a.C.

 

 

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